“Al di là delle apparenze” al Palazzo dell’Orologio di Pomigliano D’Arco

“Al di là delle apparenze” al Palazzo dell’Orologio di Pomigliano D’Arco

3318
0
CONDIVIDI

NON AMO PARLARE DI VIOLENZA, MA È NECESSARIO, PERCHÉ SONO CONVINTA CHE TUTTE LE DONNE, IN UN MODO O IN ALTRO, ABBIANO SUBITO, ALMENO UNA VOLTA NELLA VITA, UNA VIOLENZA.
Ieri sera alle ore 18:00 presso il palazzo dell’orologio, corso Vittorio Emanuele 307, a Pomigliano D’Arco sono intervenuta sul tema della violenza sulle donne. Ne ho discusso insieme a Francesco Urraro (Presidente consiglio ordine avvocati Nola), Salvatore Del Giudice (Presidente giovani giuristi Vesuviani), Rosanna Russo (segretaria giovani giuristi Vesuviani) Francescapaola Colonna Romano (sostituto procuratore della Repubblica di Nola), Mattia De Cicco (assessore politiche sociali del Comune di Pomigliano), Simona Toto (psicologa e psicoterapeuta) e Barbara Carino testimone di vittima di violenza.
“L’occasione è ancora una volta un libro: “Al di là delle apparenze” di Armando Federico Ascolese, edito da “Il quaderno edizioni”, un giovanissimo autore che scrive per offrire un messaggio sociale di riscatto femminile.
Io credo che sia importante, giusto, organizzare convegni, scrivere libri e affrontare questo tema – dichiara Stefania Spisto – per tentare di arginarlo, ma per quanto mi riguarda, non mi piace parlare di violenza, non riesco a scrivere di violenza. A me piace parlare e scrivere d’amore. L’amore detta le mie pagine migliori e parlare d’amore è l’unico modo che conosco per affrontare qualsiasi questione e prevenire qualsiasi fenomeno. Poi, in questo specifico caso, quando non lo si fa per il semplice gusto di mettersi in mostra, credo che sia più giusto che a prendere la parola siano gli uomini. È il loro impegno serio che mi fa sperare in un cambiamento culturale che possa mettere al primo posto il rispetto verso chi è fisicamente più debole e perché come sono sicura che tutte le donne siano state vittime di “violenza”, allo stesso modo sono certa che siano pochi gli uomini ad esercitarla. Ecco che da loro, da questi uomini “veri”, dall’educazione che possono impartire ai loro figli con l’esempio, che si può percorrere la strada più breve per sconfiggere questa piaga che ufficialmente uccide più del tumore, ma che crea milioni di vittime che nessuno conosce, che nessuno immagina perché la morte non se la portano in una bara, ma la tengono dentro, per sempre.”
“Una persona che scrive lettere d’amore e poi spezza un gomito non è un uomo, – dichiara Federico Ascolese – questo è l’amore amaro, l’amore violento quello che lo Stato dovrebbe combattere e non combatte.”

Commenta tramite facebook

Nessun commento

Comments are closed.